Mi sono domandata spesso come nasce un trend e molti di voi me l'hanno chiesto, in questi mesi. Chi lo fa nascere e chi lo fa emergere. Ho già detto che tutto si interseca, ma alcune mode nascono dal genio dello stilista altre… nobody knows!
C'è anche una grande confusione. A volte si confonde tendenza di moda quando nasce per la strada con imbonimenti sociali e politici. Quando si dice che Punk è una tendenza - per altro molto in voga questa stagione - è un enorme errore. Il punk è un movimento nato a metà degli anni 70 negli Stati Uniti e Gran Bretagna, una specie di sub-cultura giovanile, punk significa di bassa qualità e il termine arrivò dalla musica, soprattutto americana, il Punk Rock.
Ma nel Regno Unito si sviluppò soprattutto il look e la versione classica del Punk britannico nacque con Malcolm McLaren che, con la moglie Vivienne Westwood, studiò l'abbigliamento per un nuovo gruppo musicale grezzo, nato con commessi, balordi e frequentatori del quartiere: i Sex Pistols. Vestiti strappati, catene, spille da balia, borchie, lucchetti, capelli spettinati e colorati. Tutto, purché provocatorio.
E così i Punk incarnavano la figura del contestatore, del caos e del teppismo. Non nacque con alcun senso politico. Con l'Hardcore Punk inizia il movimento politico che si riperde e ritrova con lo Street Punk, che vuole solo caos e che in alcuni casi diventò un movimento politicizzato e anarchico. Arrivò poi in Italia e in Germania, a Berlino, all'inizio degli anni 80.
Quando nella moda si parla di Punk si parla di Vivienne Westwood, giustamente, poiché l'ha iniziato e poi di Rei Kawakubo e Junya Watanabe e oggi anche di Balmain e Balenciaga, che hanno riinterpretato questo look facendolo diventare una moda. Ma ripeto, è una moda nata da un movimento e diventata nell'ultima stagione una tendenza.
Lo stesso potrei dire del grunge, altro movimento degli anni 90 nato a Seattle e il cui termine significa "spazzatura". Simbolo di contestazione e atteggiamento sociale. Diventa una moda e Marc Jacobs, quando disegnava per Perry Ellis, la propose in passerella, facendola diventare una tendenza. No è un movimento. Ma di nuovo, se tra gli addetti ai lavori si dice "grunge" significa "bad taste", interpretazione di cui Prada fu il principale promotore.
Questo solo per dire che molti movimenti che nascono spontanei nelle strade sono legati a motivi sociali o politici. E quando salgono in passerella si nobilitano diventando tendenze di moda. Nella storia della moda di movimenti diventate mode dai Mod's ai Rockers se ne contano tantissimi.
Non parliamo del militare che torna e ritorna e che nasce come movimento dei giovani durante la guerra del Vietnam come segno di protesta. La moda se ne appropria e tutto diventa inventato dalla moda stessa.
Poi ci sono le tendenze vere e proprie che nascono nelle strade perché portate da trend setter o perché indossate da celebrities. Vedi gli Uggs, di cui ho già parlato. Poi ci sono i geni creativi, gli stilisti che creano, che inventano e le loro idee diventano così prepotentemente influenti da condizionare non solo il pubblico e quindi le clienti, ma anche i giornalisti e gli stilisti minori che, copiando, fanno diventare ancora più famose queste tendenze moda rendendole popolari.
Insomma non bisogna confondere tra tendenza di strada, movimento sociale o politico e creazioni di moda. Già sapendo questo si può capire molto sul significato di chi fa cosa e da dove nascono i trend. Facendo molto attenzione a tutto quello che succede attorno a noi e nel mondo.
C'è anche una grande confusione. A volte si confonde tendenza di moda quando nasce per la strada con imbonimenti sociali e politici. Quando si dice che Punk è una tendenza - per altro molto in voga questa stagione - è un enorme errore. Il punk è un movimento nato a metà degli anni 70 negli Stati Uniti e Gran Bretagna, una specie di sub-cultura giovanile, punk significa di bassa qualità e il termine arrivò dalla musica, soprattutto americana, il Punk Rock.
Ma nel Regno Unito si sviluppò soprattutto il look e la versione classica del Punk britannico nacque con Malcolm McLaren che, con la moglie Vivienne Westwood, studiò l'abbigliamento per un nuovo gruppo musicale grezzo, nato con commessi, balordi e frequentatori del quartiere: i Sex Pistols. Vestiti strappati, catene, spille da balia, borchie, lucchetti, capelli spettinati e colorati. Tutto, purché provocatorio.
E così i Punk incarnavano la figura del contestatore, del caos e del teppismo. Non nacque con alcun senso politico. Con l'Hardcore Punk inizia il movimento politico che si riperde e ritrova con lo Street Punk, che vuole solo caos e che in alcuni casi diventò un movimento politicizzato e anarchico. Arrivò poi in Italia e in Germania, a Berlino, all'inizio degli anni 80.
Quando nella moda si parla di Punk si parla di Vivienne Westwood, giustamente, poiché l'ha iniziato e poi di Rei Kawakubo e Junya Watanabe e oggi anche di Balmain e Balenciaga, che hanno riinterpretato questo look facendolo diventare una moda. Ma ripeto, è una moda nata da un movimento e diventata nell'ultima stagione una tendenza.
Lo stesso potrei dire del grunge, altro movimento degli anni 90 nato a Seattle e il cui termine significa "spazzatura". Simbolo di contestazione e atteggiamento sociale. Diventa una moda e Marc Jacobs, quando disegnava per Perry Ellis, la propose in passerella, facendola diventare una tendenza. No è un movimento. Ma di nuovo, se tra gli addetti ai lavori si dice "grunge" significa "bad taste", interpretazione di cui Prada fu il principale promotore.
Questo solo per dire che molti movimenti che nascono spontanei nelle strade sono legati a motivi sociali o politici. E quando salgono in passerella si nobilitano diventando tendenze di moda. Nella storia della moda di movimenti diventate mode dai Mod's ai Rockers se ne contano tantissimi.
Non parliamo del militare che torna e ritorna e che nasce come movimento dei giovani durante la guerra del Vietnam come segno di protesta. La moda se ne appropria e tutto diventa inventato dalla moda stessa.
Poi ci sono le tendenze vere e proprie che nascono nelle strade perché portate da trend setter o perché indossate da celebrities. Vedi gli Uggs, di cui ho già parlato. Poi ci sono i geni creativi, gli stilisti che creano, che inventano e le loro idee diventano così prepotentemente influenti da condizionare non solo il pubblico e quindi le clienti, ma anche i giornalisti e gli stilisti minori che, copiando, fanno diventare ancora più famose queste tendenze moda rendendole popolari.
Insomma non bisogna confondere tra tendenza di strada, movimento sociale o politico e creazioni di moda. Già sapendo questo si può capire molto sul significato di chi fa cosa e da dove nascono i trend. Facendo molto attenzione a tutto quello che succede attorno a noi e nel mondo.
Pubblicato:
12 gennaio 2011
12 gennaio 2011
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